Scopri come diventare Economista Ricercatore nel 2025. Una guida completa su formazione, competenze, stipendio e prospettive di carriera in Italia e all'estero.
L'Economista Ricercatore è uno specialista che utilizza modelli teorici e tecniche statistiche per analizzare e interpretare una vasta gamma di fenomeni economici, sociali e finanziari. Il suo lavoro non si limita alla teoria, ma ha implicazioni concrete e fondamentali.
Tra le sue principali attività rientrano:
Analisi di dati complessi: Raccoglie, elabora e interpreta dati per comprendere l'andamento dell'economia, l'efficacia delle politiche pubbliche o le strategie aziendali.
L'Economista Ricercatore gode di una notevole versatilità e può trovare impiego in una varietà di contesti, sia a livello nazionale che internazionale. Tra i principali sbocchi lavorativi troviamo:
Atenei, centri di ricerca (come l'Istat) e camere di commercio sono ambienti ideali per chi è interessato alla ricerca accademica e all'analisi delle politiche pubbliche.
Sebbene non esista un albo professionale specifico, il percorso per diventare un Economista Ricercatore richiede una solida e avanzata formazione accademica. I passaggi chiave includono:
Laurea Magistrale: Un titolo di studio in discipline economiche (come le classi di laurea LM-56 "Scienze dell'economia" o LM-77 "Scienze economico-aziendali") è il requisito di partenza fondamentale.
Per avere successo in questo campo, sono necessarie competenze tecniche e trasversali ben precise:
Profonda conoscenza della microeconomia, della macroeconomia e dei modelli econometrici e statistici per l'analisi dei dati.
Il mercato del lavoro per i laureati in economia si conferma dinamico anche per il 2025, con una forte richiesta di profili specializzati. La figura dell'Economista Ricercatore, grazie alle sue competenze analitiche avanzate, è particolarmente apprezzata. Le opportunità di carriera sono notevoli e possono evolvere verso ruoli manageriali in azienda, posizioni accademiche di prestigio o ruoli di alta consulenza in ambito internazionale.
La retribuzione varia significativamente in base al settore e all'esperienza:
Entry-level/Junior: Un neolaureato o un ricercatore alle prime armi può aspettarsi uno stipendio annuo lordo tra i 20.000€ e i 35.000€.
Come ogni carriera, anche quella dell'Economista Ricercatore presenta luci e ombre:
Pro:
Impatto significativo: Il lavoro contribuisce direttamente a informare decisioni di grande rilevanza economica e sociale.
È una professione che apre le porte a carriere in tutto il mondo.
Contro:
Pressione e scadenze: La necessità di produrre ricerche rigorose in tempi stretti può generare stress.
Lungo percorso formativo: Raggiungere le posizioni di vertice richiede anni di studio e dedizione.
In sintesi, la carriera dell'Economista Ricercatore è un percorso impegnativo ma estremamente gratificante, ideale per chi possiede una mente curiosa e analitica e desidera contribuire attivamente alla comprensione e allo sviluppo del mondo economico.
Valutazione di impatto: Studia gli effetti economici di investimenti pubblici e privati, come la costruzione di infrastrutture o il lancio di nuovi prodotti.
Analisi del rischio: Valuta elementi di rischio economico, politico e monetario che possono influenzare aziende e mercati.
Supporto decisionale: Fornisce analisi e report a governi, management aziendali e istituzioni internazionali per orientare le loro scelte strategiche.
Istituzioni economiche e finanziarie: Organizzazioni prestigiose come la Banca d’Italia, la Banca Centrale Europea, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale ricercano costantemente economisti per le loro analisi macroeconomiche.
Aziende private e Banche: Grandi imprese industriali, banche d'affari e società finanziarie assumono economisti per le analisi di mercato, le previsioni economiche e la gestione del rischio.
Società di consulenza strategica: Offrono progetti di ricerca e analisi a clienti sia pubblici che privati, lavorando su una vasta gamma di settori.
Organizzazioni non governative e sindacali: Analizzano temi come le disuguaglianze, il mercato del lavoro e il welfare, fornendo supporto analitico alla contrattazione e alle politiche sociali.
Formazione post-laurea: Master specialistici e, soprattutto, un Dottorato di Ricerca (PhD) in Economia o discipline affini sono spesso indispensabili per accedere alle posizioni più qualificate, in particolare nella carriera accademica o presso grandi organizzazioni internazionali. Il dottorato non solo approfondisce le conoscenze teoriche, ma sviluppa anche le capacità di condurre ricerca in modo autonomo.
Software statistici: Padronanza di software come Stata, R, Python o Matlab, essenziali per l'elaborazione dei dati.
Redazione di report: Eccellente capacità di comunicare i risultati delle proprie ricerche in modo chiaro, sintetico e convincente, sia in forma scritta che orale.
Pensiero critico e problem solving: Abilità nell'analizzare criticamente le informazioni, formulare ipotesi e sviluppare modelli per interpretare fenomeni complessi.
Adattabilità e aggiornamento continuo: Il mondo economico è in costante evoluzione, pertanto è cruciale mantenersi aggiornati sulle ultime teorie e metodologie di ricerca.
Senior: Con l'esperienza, e soprattutto con un dottorato, la retribuzione cresce notevolmente, potendo superare i 40.000€ - 50.000€ e raggiungere cifre ben più elevate in contesti internazionali o nel settore finanziario privato. Lo stipendio medio di un ricercatore in Italia si attesta intorno ai 29.500€ lordi annui.
Stimolo intellettuale: Si è costantemente impegnati nell'analisi di problemi complessi e nello sviluppo di competenze analitiche avanzate.
Competitività: L'ambiente, soprattutto quello accademico e internazionale, è altamente competitivo.